AQuafix

LA NUOVA TECNOLOGIA PER IL CONDIZIONAMENTO DEL COTONE
 
La spinta verso nuove tecnologie di ausilio alla filatura ha portato negli ultimi anni ad una sempre più spiccata tendenza ad automatizzare il flusso dei prodotti all'uscita dalle macchine di filatura. La generale tendenza e' quella di legare il doffing automatico dei filatoi ad un sistema di composizione di pallet che poi vengono movimentati automaticamente verso le stazioni di finitura e magazzinaggio. L'umidità del filato prodotto all'uscita di un filatoio "open-end" si attesta sul 4,5-4,7%; un'operazione di nastratura dei pallet effettuata direttamente in linea porterebbe inevitabilmente a "rendere immodificabile" questa percentuale al momento della vendita. Le condizioni commerciali standard invece prevedono per la merce resa franco filatura un tenore di umidità pari all'8,5%. E' evidente che ciò rappresenti una forte perdita per il filatore.
 
Limiti della tecnologia esistente
Già da molto tempo si tenta di intervenire su questo punto utilizzando camere di condizionamento in modo da far assorbire al cotone la maggior quantità possibile di umidità. Per essere efficaci queste camere devono essere utilizzate per un lungo periodo, generalmente variabile da 16 a 36 ore ed il risultato qualitativo che si riesce ad ottenere, seppure accettabile, sicuramente non rispecchia ottimali caratteristiche di uniformità ed economicità.  Soprattutto nel caso di utilizzo diretto di pallet, il lambimento delle rocche più interne  risulta molto inferiore a quello delle rocche di superficie e pertanto la distribuzione di umidità non è uniforme.
 
La nuova tecnologia 
La soluzione ottimale al problema e' quella di sostituire la camera di condizionamento con un sistema di aggiunta dell'umidità utilizzante il vapore. Il sistema brevettato di condizionamento "AQUAFIX" di POZZI si basa infatti sulla tecnologia di umidificazione a vapore saturo. Il vapore saturo, se prodotto all'interno di una camera in cui e' stato generato un vuoto molto spinto, si comporta come un gas perfetto e penetra in maniera assolutamente uniforme tutto ciò che nella camera e' contenuto. La tecnologia AQUAFIX garantisce che le condizioni per cui ciò possa avvenire  in maniera ottimale siano rispettate. La tecnologia combinata di vuoto e trasferimento acqua è ottimizzata per distribuire il vapore all'interno delle rocche in modo uniforme. La costruzione della macchina evita che si presenti sulla superficie delle rocche qualsiasi indesiderato gocciolamento.
 
Cenni comparativi
CAMERA di CONDIZIONAMENTO
"AQUAFIX"
Superficie necessaria molto grande: costi nascosti elevatissimi Altissima produttività su una superficie molto limitata
 Tempi di ciclo molto lunghi: tipico 24/36 ore  Tempi di ciclo molto brevi: tipico 40 min.
 Uniformità di trattamento pessima, soprattutto con pallet  Perfetta uniformità di trattamento
 Scarsa prevedibilità del risultato dell'operazione  Operazione perfettamente modulabile e prevedibile
 Ininfluente sulla qualità finale del prodotto  Combinabile ad un efficace fissaggio del filo
 L'acqua raggiunge il filo sotto forma di microgocce  L'acqua penetra nel filo sotto forma di vapore
 Scarsamente compatibile con la pallettizzazione  Perfettamente compatibile con la pallettizzazione
 Costosa operazione di caricamento-scaricamento cantre  Nessuna necessita' di caricamento di speciali supporti
 Non utilizzabile con materiale inscatolato  Compatibile con materiale inscatolato
 
Tabella1: Nella tabella alcuni cenni comparativi tra i due sistemi di aggiunta dell'umidità alle rocche permettono una facile valutazione delle differenze di risultato

Il principio di funzionamento AQuafix garantisce il completo controllo dell'operazione consentendo una perfetta riproducibilità, conciliando ingombri minimi e cicli di lavoro rapidissimi.

Soprattutto la nuova forma della macchina Aquafix-Cube permette un'occupazione di spazio molto limitata rispetto alla grandissima produttività.

Termofissaggio
Sino ad ora abbiamo parlato della capacità delle autoclavi di condizionamento AQuafix di depositare uniformemente umidità sul filato, ma la qualità del prodotto non si misura solo con il suo peso.
Una migliore lavorabilità del filato sicuramente comporta un sostanziale vantaggio per il cliente del filatore.

Un ciclo aquafix sul filo risponde ai seguenti requisiti:
  • migliora la stabilità del filo riducendone la nervosità (termofissazione)
  • migliora la resistenza e l'allungamento alla rottura
  • riduce la polverosità del filo durante la lavorazione
  • riduce le cariche elettrostatiche durante la lavorazione
La necessità di termofissaggio nasce dall'esigenza di mitigare le tensioni e le trasformazioni che durante la torsione del filato si generano all'interno delle fibre.
Un filato unico ritorto, durante le fasi di produzione, se lasciato libero, tende ad arrotolarsi su se stesso creando delle spirali. Si può affermare che solo una corretta  azione di termofissaggio consente di eliminare questo problema di lavorabilità.
Il termofissaggio è quindi quella operazione che utilizza il vapore per indebolire temporaneamente i legami esistenti tra i polimeri componenti la fibra per consentirne la ricostruzione assecondando la nuova disposizione assunta dalla fibra in seguito alle precedenti lavorazioni. Condizionare in modo ottimale significa fissare i pregi precedentemente apportati al filo e richiede perizia agli operatori, ma soprattutto il fondamentale contributo apportato dalla macchina.
Non è sufficiente che l'autoclave di condizionamento produca molto vapore: se questo non è generato ed utilizzato correttamente non sarà possibile garantire la qualità e l'uniformità del trattamento.
Le autoclavi di condizionamento AQuafix POZZI sono costruite per sfruttare nel migliore dei modi le caratteristiche del vapore saturo che, permettendo la totale penetrazione delle fibre, favorisce lo scorrimento molecolare necessario per l'eliminazione delle tensioni residue.
È importante sottolineare che, utilizzando correttamente il vapore saturo, si elimina il rischio di gocciolamenti all'interno dell'autoclave con le conseguenti perdite di qualità del prodotto.
Il principio di funzionamento prevede, dopo un alto vuoto iniziale, il raggiungimento della temperatura di saturazione: le condizioni operative del vapore sono in questo caso il più possibile vicine al comportamento ideale: per ogni pressione di lavoro esiste una ed una sola temperatura a cui tutto il materiale, necessariamente, viene portato. La pressione standard di lavoro permette di raggiungere temperature sino a 98° gradi ma , a richiesta, è possibile disporre di autoclavi collaudate per pressioni e temperature maggiori.
Le autoclavi di condizionamento AQuafix POZZI sono dotate di una serie di accorgimenti appositamente studiati per ridurre al minimo l'energia dissipata: si evitano cosi' gli effetti della rievaporazione durante le operazioni di vuoto senza ricorrere all'utilizzo delle tradizionali paratie mobili.  Utilizzando alcuni accorgimenti tecnici, tra cui l'abbattimento del vapore prima della pompa e la drastica riduzione del volume morto nelle macchine quadre, si riducono i tempi necessari a raggiungere le condizioni di vuoto. Sui filati trattati con processo AQuafix è stato possibile migliorare sino al 15% le rese a telaio: questo è dovuto sia al riequilibrio delle tensioni interne del filato sia all'annullamento delle sue cariche elettrostatiche .
Si migliorano sensibilmente elasticità e resistenza, permettendo velocità di utilizzo decisamente maggiori. L'esatta riproducibilità dell'operazione di condizionamento non dipende più dalla qualità del vapore, bensì esclusivamente dal perfetto controllo del sistema da parte del computer di comando. Le autoclavi AQuafix consentono di trattare con assoluta uniformità anche le confezioni di dimensioni eccezionali ed è possibile optare tra riscaldamento a vapore, elettrico, ad acqua surriscaldata o olio diatermico.
La POZZI LEOPOLDO produce anche macchine per il fissaggio termico di fibre sintetiche, in questo caso a temperature superiori, ma mantenendo le stesse caratteristiche di qualità dei modelli in versione leggera.
Anche in questi casi l'utilizzo di vapore saturo garantisce un'ottima qualità del trattamento ed il raggiungimento della corretta temperatura su tutte le confezioni presenti nel carico; il punto più freddo riceverà una quantità maggiore di vapore in modo da riportarsi nelle medesime condizioni del resto del carico.
La possibilità di fornire fissaggi perfetti, anche a temperature ridotte, permette di trattare i filati per maglieria dopo paraffinatura senza degradare le caratteristiche di distribuzione dei granuli di paraffina.